Un esempio letterario del fiorentino del Trecento è in Dante, Inferno, 3.8889:

"E tu che se' costì, anima viva,
pàrtiti da cotesti che son morti"

E' evidente, da quest'esempio, l'uso di codesto/cotesto: Dante, l'unico vivo in mezzo alle anime dei morti, è lontano da Caronte che parla e vicino alle anime dei morti dalle quali si deve allontanare.