LE COLONIE ITALIANE

 

Come tutte le maggiori potenze europee, anche l'Italia ha avuto, tra la fine dell'Ottocento e la prima metà di questo secolo, alcune colonie. Le colonie erano dei possedimenti di uno stato europeo, controllati militarmente, fuori dall'Europa. Le colonie italiane erano concentrate nell'Africa del Nord e nell'Africa Orientale.

 La prima colonia italiana è stata la Libia (dal 1910), un paese arabo che si affaccia sul Mediterraneo, conquistata dopo la guerra Italo-Turca senza un grande sforzo militare. La Libia, che veniva chiamata "la quarta sponda d'Italia", fu soprattutto una valvola di sfogo per la disoccupazione italiana. Furono circa 10.000 le persone che emigrarono dalle regioni agricole del Nord-Italia, spinte dalle misere condizioni di vita della madre-patria, e che impiantarono nel paese delle fattorie coltivate con tecnologie per quel tempo molto avanzate.

Dal 1922 in poi, con l'avvento del Fascismo, l'Italia non si accontentò più di una sola colonia ed iniziò ad espandere i suoi interessi nell'Africa Orientale. Primo obiettivo fu la Somalia (allora controllata dall'Inghilterra), che non fu subito occupata militarmente. Il primo obiettivo fu, infatti, la penetrazione economica. Fu solo negli anni tra il 1925 ed il 1927 che cominciò la vera e propria italianizzazione della Somalia, con l'istituzione di una Polizia e di un'Amministrazione coloniale.

 Nel 1935 un eccidio di soldati italiani a Ual-Ual fece scoppiare una vera e propria guerra tra le bande armate dei Ras (piccoli sovrani dei territori dell'Etiopia e dell'Eritrea) e l'Esercito Italiano. Cominciò quindi un conflitto lungo e sanguinoso tra l'Italia (isolata economicamente e condannata politicamente dalla comunità internazionale per l'aggressione all'indipendenza dei regni africani) e le bande armate locali, un conflitto che si concluse nel 1936 con la conquista italiana dell'Etiopia.

Dal 1936 il governo italiano stanziò ingenti fondi per la costruzione di strade, ferrovie ed edifici pubblici nelle sue colonie, con la speranza che gli investimenti avrebbero reso, prima o poi, un utile economico, ma non fu così. Nel 1942, infatti, l'Italia, coinvolta nella Seconda Guerra Mondiale, perdette il controllo di tutte le sue colonie.