La famiglia (un film di Ettore Scola)

Parole analoghe

Questo è il giorno del mio battesimo, festeggiato nella casa del nuovo quartiere Prati, appena acquistata a riscatto da mio nonno: tra vent'anni sarà nostra. Nel gruppo in posa per la fotografia di rito, mio nonno è quello seduto in poltrona e io sono quello infilato nel porte-enfant. Mi tiene precariamente fra le braccia la piccola Adelina, nipote della nostra domestica Nunzia che si intravede nel fondo, sulla destra.

-Fermi, fermi!

Questa signora con gli occhi celesti è mia madre. Prima di sposarsi studiava canto e cosĪ la sera non mi fa addormentare con le solite ninna-nanne, ma con le romanze e con le arie delle opere liriche.

Zia Mellina, zia Margherita e zia Luisa sono sorelle di mio padre, tutte e tre nubili; e questo è il dottor Giordani, nostro medico di famiglia, scapolo.

Mio nonno. Professore di lettere all'Università di Roma. Rigoroso poeta dilettante. Fiero detrattore del Carducci, del quale ama ripetere: "Il leone repubblicano è diventato il barboncino della Regina".

- Cosa diventerai? Un genio o un imbecille?
< Quante storie! Diventerà un figlio di Dio.
- Eh, come carriera, un po' modesta.
- Mamma ...
< Ma ti fanno male, ti verrà il mal di pancia, la febbre, il tifo...

Il ragazzo al quale la nonna sta elencando tutti i malanni da eccesso di cibo è lo zio Nicolino, fratello di mia madre, che vive a Macerata ed è in visita per l'occasione.

Il bambino che Adelina tenta di imboccare è mio cugino Enrico, anche lui venuto a festeggiarmi. Però vive a Roma, è figlio dello zio Michele e della zia Ersilia, chiamata dalle mie tre zie, chissà perché, i Fratelli Cairoli.