ORIGINE E STORIA DELLA MAFIA

 

Se è vero che ormai il termine Mafia indica un fenomeno internazionale e che si può parlare di "Mafia russa" o di "Mafia giapponese", storicamente la Mafia è un fenomeno che ha le sue radici in Italia. Essa nasce nel secolo scorso, strettamente collegata all'arretratezza economica del Sud d'Italia, organizzato, ancora alle soglie del Novecento, in maniera tipicamente feudale.

La società siciliana vedeva, infatti, la contrapposizione netta da un lato dei latifondisti che possedevano l'unico mezzo di produzione -la terra-, e dall'altro dei braccianti. In mezzo a loro si era formata una classe che, in assenza di uno Stato che garantisse il diritto e l'ordine pubblico, era mantenuta dai latifondisti per garantire il controllo sociale nelle campagne, attraverso l'uso della forza e dell'intimidazione.
   In questa classe, resasi indipendente dai latifondisti, nascono le prime organizzazioni mafiose. Pur provenendo, quindi, dalla campagna, esse sono pronte a riconvertirsi presto alle realtà industriali, ramificandosi prima nelle città del Meridione d'Italia (a Napoli la Camorra, in Calabria la 'Ndrangheta, in Puglia la Sacra Corona Unita) e quindi, seguendo le ondate di emigrazione dal Sud verso il Nord industriale, anche nel Settentrione (in particolare intorno alle grandi città di Milano e Torino) e all'Estero.

La Mafia di origine italiana, la cui più importante organizzazione va sotto il nome di Cosa Nostra, ha ancora le sue centrali principali in Sicilia (Agrigento, Catania, Palermo, Trapani), ma è stata "esportata" anche nel resto d'Europa, negli Stati Uniti e in Canada, riproponendosi spesso come strumento di controllo sociale (ad esempio dei sindacati) anche nel nuovo contesto delle società industriali.